GIOVANNI FRANCESCO SCARDONA
(1718 - 1800)
medico
Giovanni Francesco Scardona figlio di Angelo Scardona e Giulia Lazzari, riceve il battesimo nella parrocchia del paese natale, Costiola, dove nasce nel 1718. La nascita del figlio maschio garantisce ai genitori accesso a 500 ducati annui lasciati in dote da uno zio: una somma indispensabile affinché il giovane Giovanni Francesco abbia accesso ai principali collegi e università italiane.
Nel 1726 il padre Angelo decide di mandarlo a Monselice al “Collegietto di giovani di fresca età” sotto la custodia del canone Schiavetto. L’attenzione all’educazione prosegue quando, a 12 anni Scardona passa al Seminario di Padova dove studia retorica e filosofia fino a 16 anni quando entra nel pubblico Ateneo della stessa città. Tra altri, fondamentale l’incontro con Giambattista Morgagni, docente di medicina teorica e poi di anatomia: nel seguirlo, Scardona assiste con frequenza alle lezioni e alle autopsie nel teatro anatomico. Qui conosce gli allievi Alessandro Macoppe, già celebre medico da cui affina le sue conoscenze sulla storia naturale e Giulio Pontedera, da cui imparerà molto rispetto alla botanica e alla coltivazione per fini medici.
Laureato a 20 anni, raggiunge l’Università di Bologna dove si perfeziona in scienze e filosofia grazie agli insegnamenti del professor Laurenti, medico di Papa Benedetto XIV. Alcuni anni dopo, passa a Firenze dove lavora per sei mesi all’ospedale di Santa Maria Nuova e infine, presso Modena, dove conosce Morando Morandi, medico-consigliere del duca della città con cui in seguito costanti rapporti epistolari.
Nel 1745, all’età di 27 anni, arricchito dai suoi molteplici studi, torna nel paese natale. Qui intraprende la carriera del medico, curando gli abitanti del paese e dei dintorni.
In questo periodo acquista fama di medico illustre e, oltre a questa, anche la stima di famosi scienziati. Qualche anno dopo, nel 1748, sposa Domenica Navarro da cui ha tre figli: Angelo Maria, Giuseppe Maria e Giulia.
Diventato membro dell’Accademia rodigina vi legge molte dissertazioni che mette insieme in un’opera scritta: “Aphorismi de cognoscendis et curandis morbis” e stampata anche in altri Paesi europei come Germania, Francia e Svizzera.
Grazie alla sua fama gli viene offerto un posto di lavoro all’Università di Padova che lui, con grande umiltà, rifiuta.
Muore a Costiola il 7 (o 6?) settembre del 1800 a 82 anni.
FONTI:
Cavriani, G. Osti, Costa nel tempo, Minelliana, Rovigo 1995.
Mazzetti, Costa. Vita economica, sociale, religiosa di una comunità sul fiume. Note storiche, Cassa Rurale ed Artigiana di Lusia e Cavazzana, Battaglia Terme 1983.
Mazzetti, Giovanni Francesco Scardona. Filosofo e medico polesano del Settecento, Comune di Rovigo, Treviso 2003.